giovedì 16 febbraio 2012

Ultim'ora da Betlemme. In queste ore abbiamo ricevuto questo drammatico appello dall'amico e fratello DAOUD Nassar, dalla collina della Tenda delle Nazioni. FATE IL POSSIBILE PER DIFFONDERE L'APPELLO. Aggiornamenti costanti su www.bocchescucite.org

Non lavorate più la vostra terra
Dedichiamo a Daoud il nostro Primo Marzo

Ieri, 14 febbraio, mentre stavo lavorando tra gli ulivi della nostra collina ho notato dei fogli gettati a terra. C'erano disegnate delle mappe con dei tracciati strani e un breve testo esplicativo. Ho immediatamente immaginato quello che c'era scritto:

Amministrazione civile di Giudea e Samaria...vi ordiniamo di non lavorare più sulla terra indicata dalla mappa in quanto sta per essere dichiarata proprietà dello stato d'Israele. Se foste interessati a contestare tale ordine potete appellarvi entro 45 giorni presso l'ufficio della rappresenta militare”

Nulla si dice in quel foglio riguardo alla mia famiglia che da 21 anni difende la sua terra con battaglie legali presso la Corte israeliana. Ma certamente per queste “autorità” “civili” o “militari” non è importante scrivere che la terra di cui parlano appartiene a noi.

Anche stavolta abbiamo subito inviato questi fogli al nostro avvocato a Gerusalemme e attendiamo che possa ancora una volta fare ricorso alla Corte di giustizia.

Carissimi amici della Tenda delle Nazioni,
con il cuore in mano vi scrivo per sentirvi come sempre vicini e per chiedervi di prepararvi a sostenerci se la situazione peggiorerà, come purtroppo temiamo.

Vi terrò informati dei prossimi passi che faremo e di come potrete aiutarci.
Vi ringrazio a nome della mia famiglia per il sostegno che non ci fate mancare.
Vi chiedo di portarci nei vostri pensieri e di pregare per noi

Blessings and Salaam,
Pace e bene

Daoud

Tent of Nations, 15 febbraio 2012


Importante:
GIOVEDI 1 MARZO in tutta Italia e soprattutto NELLA TUA CITTA’ > UN PONTE PER BETLEMME > inventa un’occasione per parlare-informare-sensibilizzare-pregare CONTRO IL MURO che chiude Betlemme in una grande prigione. Scarica-stampa-diffondi il cartoncino con la straordinaria ICONA DELLE MADONNA DEL MURO dal sito www.bocchescucite.org

lunedì 6 febbraio 2012

Appello ai giovani: nuova aurora di pace


20 anni fa, il 6 febbraio 1992, p. David M. Turoldo nasceva al cielo. Figura profetica, p. David, "il poeta di Dio", è stato uno dei grandi protagonisti della Primavera Ecclesiale insieme a don Tonino, p. Balducci e molti altri. Lo ricordiamo così.

Giovani, non percorrete le strade che abbiamo percorso noi. Io non faccio che vergognarmi di essere stato in guerra, anche se ho combattuto solo nella Resistenza, cioè per l'umano contro il disumano. Ma ha ragione il papa: con la guerra tutto è perduto, con la pace tutto si acquista! Fare la guerra è come suicidarsi.
Giovani, pregate per la pace; ma ricordate che pregare vuoi dire sempre prendere coscienza; perché se tutta la preghiera non si trasforma in vita, se la lex orandi non diventa la lex vivendi, noi stiamo prendendo in giro Dio e noi stessi.
Magari cominciasse con voi giovani questa nuova cultura della pace, come fosse una nuova aurora. Perché, oggi la terra è una cosa sola, una nave sulla quale siamo tutti imbarcati e non possiamo permetterci che affondi, perché non ci sarà più un'altra arca di Noè a salvarci. Il mondo è uno, la terra è una; e tutti insieme ci salveremo o tutti insieme ci perderemo. Deve scomparire il concetto di nemico perché una civiltà fondata sul concetto di nemico non è una civiltà, ma una barbarie. La civiltà è solo quella della pace.

Il discorso della pace è il più difficile di tutti, perché rivoluzionario non è il discorso sulla guerra, ma il discorso sulla pace. Prova ne sia che finora abbiamo sempre fatto la guerra e non abbiamo mai fatto la pace. E quella che noi chiamiamo "pace", non è che una tregua tra una guerra e l'altra; fino al punto che la guerra in realtà è la politica che cambia metodo. E invece la guerra è la sconfitta della politica; è la fine della politica!
Per costruire la pace bisogna cambiare cultura: e tutti sappiamo che i cambi di cultura sono lenti e difficili. Perché cambiare cultura significa cambiare mentalità. Nella Bibbia questo cambiamento si chiama conversione, e convenirsi è l'atto supremo dell'uomo.
Spesso si discute se la guerra è giusta o è ingiusta. La guerra è impossibile! Questa è la nuova categoria che dobbiamo tutti acquistare. Oggi in caso di guerra non ci saranno più né vinti né vincitori. E ho imparato anche dall'ultima guerra mondiale che non ci sono liberatori, ma soltanto uomini che si liberano. Infatti, Hitler non è stato vinto, il nazismo non è stato vinto, il razzismo non è stato vinto. Tutto è stato solo emarginato, in attesa di esplodere ancora. Non ci sono liberatori. Provate a chiedere a tutta l'America Latina se esistono liberatori. Non è per questa cultura di pace che tu perdi la faccia. Tu perdi la faccia facendo la guerra. Se in questo momento di guerra (2) un uomo, di qualsiasi cultura o paese, dicesse: "Abbiamo sbagliato, torniamo indietro", questi sarebbe il più grande di tutti, chiunque egli sia. Ma per fare questo ci vuole il miracolo. Comunque noi crediamo anche nei miracoli.

Quelli che fanno la guerra dicono: "L'Iddio giusto ha scelto; è con noi!". No, Dio non è con nessuno; è anzi dalla parte dell'uomo e dalla parte dell'ultimo degli uomini. E questo ultimo potrebbe essere anche un delinquente, potrebbe essere anche Caino, che ha ucciso Abele.
Difatti, nella Bibbia Dio dice: "Caino, cosa hai fatto di tuo fratello? Il sangue di tuo fratello grida a me dalla terra. Ebbene, tu sarai male detto come un assassino. Ma io metterò un segno su Caino, perché chi ammazzerà Caino, sarà ucciso sette volte" (Gen. 4, 1-15).
Che vuoi dire che Dio è perfino dalla parte di Caino e protegge anche Caino, per proteggerci tutti. Non c'è mai una violenza che possa porre fine a una violenza. Chi uccide Caino non fa che moltiplicare la violenza e la morte. Sarà ucciso sette volte, che vuoi dire: se non rompete questa spirale della violenza, non farete altro che moltiplicare le morti.

David Maria Turoldo

1. Pordenone, gennaio 1991
2. la Guerra del golfo 1991


D. M. Turoldo, in David Maria Turoldo. La sfida della Pace. Ed. Bellavite. Missaglia (Lc) 2003,
pp. 22-23