ma muore ed è disprezzato,
minuto per minuto,
nella vita degli ultimi.
Caro Gesù,
voglio scrivere a te. Per tanti motivi. Prima di tutto, perchè so che tu mi leggerai di sicuro e la mia lettera non rischierà di finire come le tue. Ce ne hai scritte tante, e sono tutte lettere d'amore, ma noi non le abbiamo neppure aperte. Nel migliore dei casi, le abbiamo scorse frettolosamente e con aria annoiata.
Poi, perchè so che tu non ti fermi a fare l'analisi estetica di ciò che ti dico. Tu vai sempre al nocciolo, o alla radice, e sei imbattibile a leggere sotto le righe. E anche stavolta, ne sono certo, sotto le righe sai scorgere il mio cuore gonfio di paure e di speranze, di preoccupazioni e di tenerezze.
Poi, perchè tu rispondi sempre, e non passi mai nulla sotto silenzio. Non c'è volta che tu ti rifiuti di ricambiare il saluto o di accusare ricevuta. Con gli altri, lo sai, non sempre è così. Più che la "ricevuta", sembra che accusino "il colpo".
Ma, soprattutto, scrivo direttamente a te, perchè so che a Natale ti incontrerai con tantissime persone che verranno a salutarti. Tu le conosci a una a una. Beato te, che le puoi chiamare tutte per nome. Io non ci riesco.