sabato 24 dicembre 2011

A Gesù che nasce


... che vive e regna nei secoli dei secoli,
ma muore ed è disprezzato,
minuto per minuto,
nella vita degli ultimi.

Caro Gesù,
voglio scrivere a te. Per tanti motivi. Prima di tutto, perchè so che tu mi leggerai di sicuro e la mia lettera non rischierà di finire come le tue. Ce ne hai scritte tante, e sono tutte lettere d'amore, ma noi non le abbiamo neppure aperte. Nel migliore dei casi, le abbiamo scorse frettolosamente e con aria annoiata.
Poi, perchè so che tu non ti fermi a fare l'analisi estetica di ciò che ti dico. Tu vai sempre al nocciolo, o alla radice, e sei imbattibile a leggere sotto le righe. E anche stavolta, ne sono certo, sotto le righe sai scorgere il mio cuore gonfio di paure e di speranze, di preoccupazioni e di tenerezze.
Poi, perchè tu rispondi sempre, e non passi mai nulla sotto silenzio. Non c'è volta che tu ti rifiuti di ricambiare il saluto o di accusare ricevuta. Con gli altri, lo sai, non sempre è così. Più che la "ricevuta", sembra che accusino "il colpo".
Ma, soprattutto, scrivo direttamente a te, perchè so che a Natale ti incontrerai con tantissime persone che verranno a salutarti. Tu le conosci a una a una. Beato te, che le puoi chiamare tutte per nome. Io non ci riesco.

sabato 17 dicembre 2011

Il Delta dei veleni

Gli impatti delle attività dell'Eni e delle altre multinazionali del petrolio in Nigeria

Da qui si può scaricare gratis un dossier della CRBM e di Altreconomia riguardo la drammatica situazione sul delta del Niger: http://www.crbm.org/2011/11/23/il-delta-dei-veleni/

giovedì 15 dicembre 2011

'Io, filosofo con gli Indignati'

di Georg Diez

In tutta Europa è in atto un colpo di Stato delle élite ai danni dei cittadini. E conciliare la democrazia con il capitalismo è sempre più difficile. Ecco perché i movimenti come Occupy Wall Street hanno ragione. Parla il grande pensatore tedesco Jürgen Habermas

Jürgen Habermas è molto, ma molto arrabbiato: quello che sta succedendo in Europa, lo prende come un fatto personale. Si agita sulla sedia e, gesticolando, disegna con le mani edifici costituzionali, per poi farli crollare davanti agli occhi di tutti. Batte il pugno esclamando: "Ora basta!". Non ha voglia di vedere l'Europa risucchiata nel cratere della storia mondiale. "Sono qui a parlare come cittadino", dice: "E credetemi: preferirei starmene a casa davanti alla mia scrivania. Ma la questione è troppo importante. Dev'essere chiaro a tutti che ci troviamo di fronte a scelte decisive, di enorme portata. Ecco perché sono impegnato in questo dibattito. Il progetto europeo non può più essere portato avanti con modalità completamente elitarie". Ora basta! Il progetto europeo è cosa sua, della sua generazione. L'82enne Habermas combatte la sua campagna.

lunedì 5 dicembre 2011

Occupy: una nuova maniera di agire!

di Teresa Mannuzzi (Il Journal- 03/11/11)

Quello che differenzia Occupy Wall Street da tutti gli altri movimenti che in questi anni si sono susseguiti per poi andare a morire nella memoria, è senza alcun dubbio il fatto che chi ha deciso di occupare Zuccotti Park non ha avanzato richieste, ma è riuscito a inventare delle nuove maniere per chiedere e farsi sentire.
Nell’articolo pubblicato su “TheAtlantic” , Evan Seliger e Thomas Seager, hanno provato a spiegare perché per alcuni potrebbe essere complicato comprendere il movimento di OWS.

venerdì 2 dicembre 2011

10 GIORNI PER I DIRITTI UMANI

Da oggi al 10 dicembre: leggiamo insieme ogni giorno un articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

Appello della Tavola della pace ai direttori dei TG della RAI: bastano pochi secondi al giorno

Tra 10 giorni, il 10 dicembre 2011, in tutto il mondo verrà celebrata la Giornata Internazionale dei Diritti Umani. In preparazione di questo appuntamento invitiamo tutti a rileggere la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, un documento di straordinaria importanza che in trenta brevi articoli parla di ciascuno di noi, della dignità e del valore di ogni persona e definisce con parole chiare e semplici i nostri fondamentali diritti. Sono diritti civili, politici, economici, sociali e culturali. Sono diritti individuali ma anche universali e indivisibili. Parliamo del diritto alla vita, alla pace, alla libertà, all'uguaglianza, al cibo, all'educazione, alla salute, alle pari opportunità, all’ambiente, all’acqua, alla casa, alla giustizia, allo studio, alla cittadinanza, al lavoro, alla pensione,…

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