venerdì 6 aprile 2012

Gesù è condannato a morte


Signore, è troppo tardi per tacere, hai parlato troppo; è troppo tardi per lasciarTi fare, Ti sei battuto troppo. 
Non eri neppure ragionevole, esageravi, Ti doveva capitare.
Hai trattato la gente per bene da razza di vipere.
Hai detto loro che il loro cuore era simile a sepolcri imbiancati pieni d'ogni marciume sotto belle apparenze,
Hai abbracciato i lebbrosi putridi,
Hai parlato sfrontatamente con volgari stranieri,
Hai mangiato con peccatori notori, e hai detto che avrebbero preceduto gli altri nel regno dei cieli,
Ti sei compiaciuto con i poveri, i pidocchiosi, gli storpi,
Non sei stato un uomo osservante dei regolamenti religiosi,
Hai voluto interpretare la Legge e ridurla ad un solo piccolo comandamento: amare.
Adesso si vendicano.
Hanno fatto dei passi contro di Te presso le autorità, e vengono presi provvedimenti.

Signore, io so che se cercherò di vivere un po' come Te sarò condannato.
Ho paura.

Già mi si segna col dito;
Alcuni sorridono, altri scherniscono, alcuni si scandalizzano e parecchi miei amici mi stanno per tradire. Ho paura di fermarmi per istrada,
Ho paura di ascoltare la saggezza degli uomini,
Mormora: bisogna andare avanti adagio, non si deve prendere tutto alla lettera, è meglio scendere a compromessi con l'avversario...
Eppure, o Signore, so che Tu hai ragione.

Aiutami a lottare,
Aiutami a parlare,
Aiutami a vivere il Tuo Vangelo,
Fino alla fine,
Fino alla follia,
La follia della Croce. 

Michel Quoist (1921)

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